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martedì 11 luglio 2017

Agricoltura e turismo, il bando della Regione Puglia: diversificare per crescere


La diversificazione e’ il primo obiettivo del bando per lo sviluppo del turismo rurale della Regione Puglia. Lo si evince già dal nome: “Creazione nuove forme di cooperazione per sviluppo e/o commercializzazione servizi turistici (Misura 16.3.2 del PSR Regione Puglia 2014-2020). Per conoscere requisiti, tempi, modalità per accedere al bando, basta accedere al portale regionale EIP. Sempre più presenti i turisti in Puglia “i quali prediligono – osserva Luca Lazzáro, presidente del Gal Magna Grecia- oltre alla tradizionale vacanza “al mare”, soprattutto il turismo esperienziale che permette loro di “vivere” e conoscere le nostre secolari tradizioni”. 


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giovedì 29 giugno 2017

Ferie e malattia, pubblico e privato a confronto

Normativa e prassi in materia di ferie e permessi retribuiti;

analisi comparata nel pubblico e nel privato.

Ecco una panoramica su ferie e permessi retribuiti in Italia, comparandoli con quelli in ambito e privato. Spettanti a tutti i lavoratori dipendenti, tali periodi vengono maturati nel corso dell’anno lavorativo. Il diritto al riposo settimanale e alle ferie annuali è sancito dall’articolo 36 comma 3 della Costituzione e regolato dall’articolo 2109 del Codice Civile e dal Dlgs 66/2003 e successive modificazioni, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle esigenze psicofisiche e di salute dei lavoratori.

=> Guida alle ferie aziendali: maturazione e retribuzione

Durata ferie

In particolare, ogni lavoratore ha diritto a fruire di un periodo di ferie non inferiore alle 4 settimane all’anno (legge 66/2003), o più se previsto dal CCNL di categoria. Tale periodo è concesso unicamente dal datore di lavoro, al quale spetta inoltre la decisione finale su quando concedere le ferie ai propri dipendenti, in funzione delle esigenze aziendali. Il diritto alle 4 settimane di ferie non si applica tuttavia ai lavoratori con contratto a progetto o co.co.co., trattandosi di prestazioni di natura autonoma.
Delle 4 settimane di ferie, 2 devono essere concesse in forma continuativa nell’arco dell’anno in cui queste sono state maturate, le restanti 2 settimane devono essere fruite nei 18 mesi successivi all’anno di maturazione. Il tutto salvo deroghe della contrattazione collettiva.

=> Niente ferie, troppi straordinari: è mobbing?

Maturazione ferie

Il periodo di ferie matura in proporzione all’attività effettivamente svolta, per cui in base al numero dei giorni che sono stati lavorati dal dipendente, nelle seguenti tipologie di contratti:
  • subordinati;
  • modificati a seguito della Legge Biagi;
  • lavoratori intermittenti;
  • lavoro ripartito.
In caso di contratto part-time si distinguono i seguenti casi:
  • orizzontale, le ferie spettano nella stessa misura prevista per i dipendenti full time;
  • verticale le ferie sono proporzionate alla durata della prestazione.
Agli apprendisti nel settore metalmeccanico dell’industria spettano periodi di ferie diversi a seconda dell’età :
  • a quelli sotto ai 16 anni spettano 30 giorni;
  • a quelli con più di 16 anni spettano 4 settimane di ferie all’anno.
In generale i periodi di malattia concorrono alla maturazione dei giorni di ferie, anche la maternità per i periodi di astensione obbligatoria e di congedo paternità. Concorrono alla maturazione delle ferie anche i permessi presi per malattia del figlio, fino agli 8 anni di età, ed esclusivamente per il ricovero in ospedale. Fanno inoltre maturare le ferie anche i periodi di congedo matrimoniale, i permessi seggi elettorali, sindacali, esami, concorsi, donazione di sangue, i contratti di solidarietà, gli infortunio e le malattie professionali.
Non danno invece luogo a ferie i giorni di astensione facoltativa e i periodi di sciopero, anche se in questo caso bisogna verificare i diversi accordi del contratto di lavoro, nonché i licenziamenti illegittimi.

Frammentazione ferie e malattia

La fruizione delle ferie  non può avvenire ad ore, come avviene di consueto con i permessi per entrare dopo o uscire prima dal lavoro. Stesso discorso per la malattia, anch’essa non frazionabile. Nessun vincolo invece alla fruizione delle ferie successivamente ad un’assenza per malattia e, quindi, senza la ripresa del servizio, previo via libera del datore di lavoro.

Interruzione ferie

Il datore di lavoro privato e l’Amministrazione Pubblica possono interrompere le ferie e far rientrare al lavoro un dipendente purché la richiesta sia motivata da oggettive e prevalenti necessità organizzative e pena il versamento di un risarcimento, ovvero il rimborso delle spese documentate di viaggio. Il lavoratore avrà diritto poi a consumare la parte restante in un secondo momento. Ovviamente il lavoratore ha sempre la possibilità di sospendere le ferie per malattia, propria o di un proprio figlio, con adeguata e debita documentazione o ricovero.
Bisogna tener conto di particolari accortezze per l’interruzione delle ferie nel caso in cui il dipendente pubblico o privato in ferie si ammali all’estero:
  • il dipendente che intenda recarsi per le ferie in uno Stato CEE e convenzionato dovrebbe portare con sé l’apposito formulario E111, o un altro equivalente in vigore nel Paese di destinazione. Questo andrà esibito e compilato da chi presta l’assistenza sanitaria e poi trasmesso in Italia insieme alla certificazione medica estera. Quindi il lavoratore dovrà inviare la domanda di interruzione ferie per malattia, da documentare con il relativo certificato medico, entro 2 giorni dal rilascio della certificazione;
  • se il dipendente si reca in un Paese extracomunitario o che non intrattiene convenzioni con l’Italia, il lavoratore che si ammala deve inviare entro 2 giorni dall’evento morboso il certificato medico (al proprio datore di lavoro e all’INPS se è un dipendente privato).

Ferie non godute

Sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati, non è prevista la monetizzazione delle ferie non godute essendo un diritto irrinunciabile, a prescindere dalla mansione, qualifica o contratto di lavoro, volto a preservare lo stato psicofisico dello stesso lavoratore, a meno che il dipendente non venga licenziato o si dimetta. Possono essere monetizzati i giorni di ferie eccedenti le 4 settimane, previsti dalla CCNL, se non goduti (Circ. Min. Lav. 3-3-2005 n. 8) o quelli non goduti da parte di lavoratori messi a riposo per un evento morboso che dà luogo ad inabilità al lavoro totale e permanente. In caso di dipendenti privati, sono monetizzabili anche i giorni di ferie non godute da parte del lavoratore con contratto a tempo determinato di durata inferiore a un anno.

=> Tasse ferie non godute: sì o no, la normativa

Sanzioni

Nel caso di mancato godimento dopo la scadenza prevista (solitamente 18 mesi), il datore di lavoro deve versare i contributi all’INPS. La mancata fruizione del periodo minimo legale fa scattare le seguenti sanzioni introdotte con l’art. 7 della legge n. 183/2010:
  • da 100 a 600 euro per ogni lavoratore;
  • da 400 a 1500 euro in caso di violazione per più di cinque lavoratori, o in due diverse annualità;
  • Da 800 a 4.500 euro per violazioni riguardanti più di dieci lavoratori o che siano durate almeno quattro anni.

Permessi retribuiti

Anche l’accesso ai permessi retribuiti rappresenta un diritto del lavoratore, in questo caso il calcolo viene effettuato in termini di ore spettanti. Nel caso in cui il dipendente non utilizzi tutte le ore di permesso a propria disposizione durante l’anno, le ore residue vengono pagate secondo la retribuzione del livello in cui è inquadrato, entro il 30 giugno dell’anno successivo alla scadenza.

=> Tredicesima: i permessi 104 non si scalano

Legge 104

Con riferimento alla Legge 104/1992, che consente di ottenere permessi retribuiti per l’assistenza ai familiari con gravi disabilità, l’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) con un report in materia di assenze per malattia, infortuni sul lavoro, causa di servizio e ferie nel settore pubblico ha precisato che, a meno di specifiche situazioni, non si possono convertire le ferie già fruite nei tre giorni di permessi concessi dalla 104.
Tali permessi, inoltre, possono essere presi anche durante le ferie (interpello 20/2016del Ministero del Lavoro, 20 maggio 2016), che in automatico vengono sospese.
Per approfondimenti vai al sito Aran.

giovedì 12 gennaio 2017

Il 13 gennaio la Notte nazionale del liceo classico - Iniziative in 400 istituti dalle 18 alle 24


Maratone di lettura, rappresentazioni teatrali, spettacoli musicali e di danza, incontri con gli autori, mostre fotografiche, cortometraggi e cineforum. Più che una festa. Ritorna domani, venerdì 13 gennaio, a partire dalle ore 18 e fino alle ore 24, la Notte nazionale del liceo classico. L’iniziativa è promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito delle azioni organizzate dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione a sostegno degli studi classici e umanistici.
Quasi 400 (388 per l'esattezza) i licei classici di tutta Italia che hanno aderito alla manifestazione. Migliaia tra dirigenti, docenti, alunni saranno coinvolti nelle attività che vedono anche la sinergia di enti e istituzioni del territorio.
La Notte nazionale del liceo classico è nata da un’idea di Rocco Schembra, docente di Latino e Greco al liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale (CT) e quest’anno replica, dopo il successo degli anni scorsi, per la sua terza edizione.
Nel corso della serata le scuole aderenti apriranno le loro porte a tutti i cittadini. Ciascun istituto ha personalizzato le sue iniziative grazie anche al protagonismo degli alunni. La Notte nazionale del liceo classico vuole essere anche un modo alternativo e innovativo di fare scuola.
La curiosità di questa nuova edizione è la canzone scritta da Francesco Rainero, 21 anni, ex studente del liceo classico Galileo di Firenze, dedicata proprio all’evento.

Bonus Mamme e Asilo in stand by

Bonus Mamma e Nido 2017 in attesa di attuazione: guida alle misure e a tutte le altre novità del Pacchetto Famiglia in Legge di Stabilità.

Barbara Weisz - 12 gennaio 2017

Bisogna attendere le direttive INPS per il via libera al bonus mamme 2017 (800 euro una tantum per nascita o adozione), mentre per il nuovo Bonus Nido (mille euro per tre anni di asilo) serve un decreto attuativo: sono due novità previste dalla Legge di Stabilità, in entrambi i casi senza limiti di reddito e quindi spettanti a tutte le neo madri e famiglie.

=> Legge Stabilità 2017: il Pacchetto Famiglia

Proroghe

Il pacchetto famiglia in manovra contiene per prima cosa la proroga del:

  • voucher baby sitter in alternativa al congedo parentale (600 euro mensili per nido o baby sitter: per sei mesi alle dipendenti, tre mesi alle autonome)
  • bonus bebè per famiglie a basso reddito (80 euro al mese per tre anni).
    Nuove misure
    Il Bonus Mamma Domani è previsto dal comma 353 della Legge di Stabilità: una volta messa a punto la procedura per la domanda, sarà l’INPS a corrispondere la somma in un’unica soluzione, visto che non sono previsti decreti ministeriali attuativi per questa misura. Le linee generali sono previste dalla norma: le mamme possono richiedere il bonus a partire dal 7° mese di gravidanza oppure all’atto dell’adozione. La somma di 800 euro una tantum non è imponibile IRPEF e non richiede requisiti di reddito.
    nuovo Bonus Nido per figli nati dopo il primo gennaio 2016 (comma 355) è pari a mille euro annui (ripartito in 11 mensilità), sempre senza requisiti di reddito. Per l’attuazione sono necessari decreti attuativi. Il bonus è riconosciuto anche alle famiglie con figli sotto i tre anni affetti da gravi patologie croniche, per l’assistenza domiciliare.
    C’è anche un nuovo Fondo di sostegno alla natalità per l’accesso al credito delle famiglie con figli, attraverso prestiti agevolati su cui è prevista garanzia diretta.
    Infine, è stato prorogato e ampliato il congedo obbligatorio per i padri: due giorni nel 2017, quattro nel 2018, utilizzato entro i primi cinque mesi di vita del bambino. Dal 2018, un ulteriore giorno per il padre potrà essere scalato da quello di maternità, in accordo con la madre.
    Sostegno maternità e paternità

Breve guida alle nuove disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità previste dal decreto legislativo 80 del 2015


Barbara Weisz - 12 gennaio 2017


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lunedì 9 gennaio 2017

Scuola, la prima assemblea provinciale LIP a Molfetta



L'appuntamento è per mercoledì 11 gennaio alle ore 17.30 in Piazza Paradiso


Il Comitato molfettese per la Scuola Pubblica invita, mercoledì 11 gennaio alle ore 17.30 in Piazza Paradiso n.20, i docenti, gli studenti e i genitori a un doppio appuntamento formativo e organizzativo. Nell'incontro di formazione su "L'alternanza scuola-lavoro: disorganizzazione, inefficienza e mancanza di sicurezza di un sistema ingiusto che lede il diritto allo studio" il comitato molfettese proverà a organizzare, ospitando tutte le realtà "contrastive" alla legge 107 della provincia di Bari, il futuro percorso di mobilitazione nel Paese a difesa della scuola pubblica.

Il Comitato molfettese per la Scuola Pubblica, uno dei pochi Comitati Scuola rimasti attivi nel meridione a seguito del fallimento della raccolta di 500 mila firme che avrebbe potuto dare il via, nella prossima primavera, al referendum abrogativo della legge 107/2015, ritiene che si debba a livello nazionale riprendere a parlare di 107 per contrastarla e formulare un'alternativa ad essa.
L'11 gennaio ci sarà a Molfetta, in Piazza Paradiso 20, un nuovo punto di partenza con la prima assemblea provinciale Lip Scuola e si avrà modo di aggiornare una proposta di legge, anche in vista della prossima assemblea nazionale dei Comitati Lip che si svolgerà a Roma il prossimo 22 dicembre. La bozza del testo della legge è disponibile all'indirizzo web: lipscuola.it/blog

Continuare a contrastare la legge 107 è un dovere, elaborare una nuova proposta che superi e annienti la legge 107 è un impegno da costruire e organizzare nei territori perché è inaccettabile che la scuola, luogo della formazione, della collaborazione, della democrazia diventi l'ennesimo spazio di conquista di un modello sociale basato sulla competizione tra i lavoratori e sulla riduzione del diritto allo studio degli studenti.
Ad oggi infatti, solo Unicobas e Usb hanno indetto uno sciopero nazionale del comparto scuola, mentre i sindacati confederali no ed anzi, stanno per firmare il rinnovo del contratto nazionale del comparto scuola accettando di fatto la 107, la cosiddetta "Buona Scuola" di cui il nuovo Ministro Fedeli definirà nei prossimi mesi i decreti attuativi per ordinaria amministrazione.

Non dimentichiamo questo primo nuovo anno scolastico con l'entrata in vigore della 107: chiamata diretta dei Dirigenti Scolastici per utilizzare i docenti su potenziamento come tappabuchi per supplenze, bonus premiale assegnato dai Dirigenti ai docenti più "meritevoli" di cui ancor oggi non sono stati pubblicati in ogni scuola elenchi degli assegnatari e relativi compensi (alla faccia della Legge Madia di giugno 2015 che prevede trasparenza nella Pubblica Amministrazione), trasferimenti e mobilità con un algoritmo che ha erroneamente trasferito a km di distanza da casa docenti che avrebbero potuto anche svolgere servizio nella propria provincia, perdita della titolarità per sempre (alla faccia della Legge Madia di giugno 2015 che prevede efficienza nella Pubblica Amministrazione) così ogni tre anni un Dirigente può respingere i docenti in ambito (il tutto alla faccia della continuità didattica), infine l'alternanza scuola-lavoro nelle scuole superiori presso aziende come il Mc Donalds, per "insegnare" agli studenti il lavoro non retribuito e non qualificato.
Difendere il diritto allo studio è un dovere! Contrastare la 107 un obbligo per il futuro!

Per contattare il Comitato: pagina facebook "Comitato referendario per la scuola pubblica Molfetta", indirizzo mail: lascuolasiamonoimolfetta@gmail.com, cel. 3485941994 (Porta Manuela) e 3388970796 (Claudio Raffaele).