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venerdì 17 settembre 2010

Bocciatura annullata per un ragazzo con problemi di dislessia




Lo ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Puglia (Sede di Lecce), in riferimento a un ragazzo di prima media, per il quale è stata quindi stabilita l’ammissione alla seconda classe. Secondo i giudici, infatti, «il Consiglio di Classe di quell'Istituto Scolastico aveva attuato solo alcune delle misure compensative previste per gli studenti dislessici»
Con l'Ordinanza n. 709/10 del 9 settembre scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Puglia (Sede di Lecce), ha annullato la bocciatura in prima media di uno studente con problemi di dislessia, stabilendo così la sua ammissione alla seconda classe.«Si tratta - secondo Cittadinanzattiva, organizzazione che ha sostenuto il ricorso - di un importante tassello che si aggiunge alle norme già in vigore per garantire il diritto allo studio delle persone con problemi di dislessia».Promotori della causa sono stati i genitori dell'alunno, «convinti della mancata adozione da parte della scuola di tutti gli strumenti individuati dalla legge per fronteggiare i suoi disturbi di apprendimento». E del resto proprio questo si può leggere nella stessa Ordinanza del TAR pugliese, ove si scrive: «Il Consiglio di classe del predetto Istituto scolastico dà conto di aver attuato solo alcune delle misure compensative previste per gli studenti dislessici, mentre non risultano adottate le misure dispensative previste dalle Circolari ministeriali del 5 ottobre 2004 (n. 4099/A/4) e del 19 maggio 2007 (prot. 4674) (dispensa, ove necessario, dello studio della lingua straniera in forma scritta, programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte; organizzazione di interrogazioni programmate, valutazioni delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma)».«Il tema della dislessia e della tutela degli studenti affetti da questa patologia - aggiungono gli esponenti di Cittadinanzattiva - rappresenta circa il 25% delle richieste di informazione e indirizzo che ci sono giunte quest'anno. Nel caso specifico il TAR di Lecce ha accolto le tesi dei legali che sostenevano l'avvenuta violazione delle normative e delle Circolari Ministeriali che tutelano i soggetti affetti da dislessia e che impongono alle istituzioni scolastiche la predisposizione di un apposito percorso formativo personalizzato, nonché l'adozione di una serie di misure dispensative e di strumenti compensativi, con l'indispensabile e doveroso ausilio di un corpo docente sensibile e preparato».In materia di dislessia, infatti - com'è ben noto anche a chi frequenta questa pagine, alla luce dell'ampio spazio da noi più volte dedicato al problema (si veda l'elenco di testi riportato in calce) - un ruolo centrale per la gestione dei disturbi di apprendimento è quello del corpo insegnante che deve ben conoscere le norme a tutela dei ragazzi che ne sono affetti - soprattutto quando essi giungono alla loro attenzione con una diagnosi formulata dagli organi sanitari competenti -nonché avviare un rapporto di fattiva collaborazione con le famiglie».Ben noto è anche che i disturbi delle persone con dislessia sin troppo spesso vengono ancora confusi con pigrizia, svogliatezza o addirittura maleducazione. (S.B.)
Fonte Superando.it

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